In vista dell’estate 2025, peggiorano le regole per i viaggiatori riguardo i risarcimenti sui voli aerei. La novità principale stabilita dal Consiglio dei Trasporti dell’Ue è che l’importo massimo del risarcimento per i passeggeri diminuirà da 600 a 500 euro e scatterà dopo un ritardo di 4 ore per i voli fino a 3.500 chilometri e dopo un ritardo di 6 ore per i voli oltre i 3.500 chilometri.
La revisione del Regolamento CE 261/2004 è stata comunicata in data 5 Giugno 2025, ed è attualmente all’esame del Parlamento europeo. Secondo il Consiglio Ue, l’obiettivo è quello di introdurre norme più semplici e chiare per i viaggiatori. Questa nuova proposta però sta già sollecitando molte critiche perché ridurrebbe i diritti dei consumatori, dando priorità alle esigenze delle compagnie aeree. Le regole attuali infatti, approvate nel 2004, facevano scattare il diritto al rimborso dopo 3 ore di ritardo, a prescindere che si trattasse di un volo a breve o lunga percorrenza.
Di seguito, le principali modifiche introdotte dalle nuove regole.
Rimborso per voli cancellati: cosa cambia con le nuove regole UE
Secondo la nuova proposta, il risarcimento varia in base alla distanza del volo e l’importo diminuisce:
- viaggi inferiori a 3.500 km e viaggi intra-UE: si applica un risarcimento per ritardi di oltre 4 ore (300 €).
- viaggi superiori a 3.500 km: risarcimento previsto per ritardi superiori a 6 ore (500 €).
La posizione del Consiglio introduce anche delle modifiche alle norme in materia di cancellazione per le quali i passeggeri possono richiedere un risarcimento: sono infatti i viaggiatori che vengono informati della cancellazione del volo meno di 14 giorni prima della partenza, ad avere diritto ad un rimborso. Le compagnie saranno tenute anche a fornire ai passeggeri moduli precompilati per la richiesta di risarcimento.
Voli alternativi e risarcimenti: le criticità
In caso di cancellazioni, le compagnie aeree devono offrire ai passeggeri un volo alternativo il prima possibile, compresa la possibilità di essere reindirizzati su voli operati da altri vettori o su modalità di trasporto alternative. Inoltre, se una compagnia aerea non riesce a fornire un reindirizzamento adeguato entro 3 ore dal verificarsi di un’interruzione, i passeggeri possono organizzare il proprio reindirizzamento e richiedere un rimborso fino al 400% del costo originale del biglietto (in ogni caso non superiore a 500 Euro).
Anche su questo punto emergono delle perplessità, perché il volo alternativo che il passeggero dovrebbe acquistare all’ultimo momento, potrebbe avere un costo superiore rispetto al biglietto originario, magari acquistato con largo anticipo o a tariffa low cost. In questi casi, il rimborso previsto potrebbe non coprire tutta la spesa sostenuta.
Cosa succede ora?
La riforma non è ancora definitiva ma sarà esaminata del Parlamento europeo, che potrà approvare, modificare o respingere la proposta avanzata dal Consiglio. In caso di approvazione, le nuove regole potrebbero segnare un cambiamento significativo nel settore del trasporto aereo, con il rischio di suscitare malcontento e confusione tra i passeggeri.
Fonte: Consiglio Europeo; ANSA
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