Liste d’attesa infinite e boom di integratori alimentari: gli italiani si curano con la prevenzione fai-da-te

16 Giugno 2025 | Consumatori, Curiosità, Non solo consumatori, Salute, Sanità e Salute

Tra liste d’attesa infinite e un mercato degli integratori in piena espansione, gli italiani affrontano un paradosso sanitario: rinunciano a cure pubbliche, ma investono sempre più in soluzioni “fai-da-te” come gli integratori alimentari. Secondo il rapporto annuale dell’Istat infatti, nel 2024 una persona su dieci ha rinunciato ad almeno una prestazione sanitaria: il 6,8% a causa delle lunghe liste di attesa e il 5,3% per ragioni economiche.

La situazione in Italia

Secondo l’analisi della Fondazione Gimbe, gli italiani che rinunciano alle prestazioni sanitarie a causa dei lunghi tempi di attesa sono ben 4 milioni, pari al 7% della popolazione. Ancora più sconfortante è sapere che, dopo un anno dal decreto legge sulle liste d’attesa Il (DL 73/2024) in Gazzetta Ufficiale, tre dei sei decreti attuativi non sono stati ancora pubblicati.

Come accade spesso, a rimetterci è sempre la fascia della popolazione più fragile. Chi può permetterselo economicamente si rivolge al medico privato, chi non ha le risorse è costretto a rinunciare alle cure. È proprio in questo contesto di difficoltà di accesso al sistema sanitario pubblico che si inserisce un altro fenomeno: il ricorso sempre più diffuso alla prevenzione “fai-da-te”.

Il boom degli integratori e la prevenzione fai-da-te

Si nota sempre più spesso che tra scaffali dei supermercati inizia a comparire uno spazio per interi reparti dedicati agli integratori di ogni tipo: dalla melatonina per il sonno agli integratori alimentari giornalieri o serali; dalle vitamine per le difese immunitarie alle barrette per regolare il peso corporeo. Un’offerta ampia e variegata che riflette la crescente domanda e la diffusione della “cura fai-da-te”.

La grande distribuzione ha colto l’occasione e sta cavalcando l’onda, ampliando la propria offerta anche attraverso lo sviluppo di linee “private label”: integratori brandizzati direttamente dal fornitore che li rivende, rendendoli ancora più accessibili e presenti nella vita quotidiana.

Secondo un’indagine di Future Concept Lab, in Italia gli integratori sono consumati da 30 milioni di persone: più di 7 italiani su 10 (73%) è ricorso agli integratori alimentari nell’ultimo anno. Un numero che fa riflettere, soprattutto se inserito nel quadro di un sistema sanitario sempre meno accessibile. Bisogna ricordarsi però, che sono una via semplice ma non possono sostituire le cure. Una parte degli italiani li considera simili ai farmaci, un dato che conferma l’importanza e la necessità di una corretta informazione.

Novità 2025 sulle liste d’attesa: nuovo accordo tra Governo e Regioni

Proprio in questi giorni, secondo il comunicato ufficiale del 12 Giugno 2025, c’è stato un aggiornamento in merito alla questione delle lunge liste d’attesa sanitarie: è stato approvato il decreto DL 73/2024 che consente al Ministero della Salute, tramite l’Organismo di verifica e controllo sull’assistenza sanitaria, di intervenire al posto delle Regioni inadempienti per ridurre le liste d’attesa sanitarie, che nel 2024 hanno spinto quasi 6 milioni di italiani a rinunciare alle cure.

Se una Regione non rispetta le regole per gestire bene le liste d’attesa, il Ministero della Salute può intervenire direttamente per sistemare la situazione. Quando viene scoperto un problema, la Regione ha ora una tempistica chiara:

  1. 30 giorni per le controdeduzioni della Regione dopo la segnalazione dell’Organismo.
  2. Se la risposta è insufficiente, scatta un ulteriore termine di 60-90 giorni per risolvere il problema.
  3. In caso di mancata risoluzione, l’Organismo può intervenire direttamente o dare istruzioni operative alla Regione e verificarne l’attuazione.

Tra le novità del decreto, sarà inoltre introdotta una Piattaforma Nazionale delle Liste di Attesa (PNLA), istituita presso Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali). Questa piattaforma si collega direttamente con i sistemi regionali, così da avere un quadro aggiornato e preciso di quanto si aspetta per visite ed esami in tutta Italia. In questo modo, è più facile controllare la situazione ovunque e intervenire dove ci sono problemi. La piattaforma sarà disponibile in futuro, anche se al momento non è stata ancora comunicata una data precisa.

Fonte: Il sole 24 ore Open ; Sky TG24 ; Ministero della Salute

Foto: Pexels