Le ciliegie sono tra i frutti simbolo dell’estate e in questo periodo, sono tanto attese nei supermercati. Un frutto “comodo” da mangiare: non si sbuccia e sono pronte al consumo, anche in compagnia. Una tira l’altra. Sono tra i frutti più amati e ricchi di vitamine, ma quest’anno il loro fascino si paga caro. Le temperature anomale della primavera hanno messo in crisi la produzione, facendo scarseggiare i raccolti e spingendo i prezzi alle stelle, con picchi nei mercati di Milano che hanno raggiunto i 23,3 euro al chilo. Il rincaro ha scoraggiato i consumi e le ciliegie in questo 2025 rischiano di essere assenti sulle tavole degli italiani. Sui social, in particolare TikTok, stanno spopolando contenuti ironici di utenti sconvolti dai prezzi. Le ciliegie stanno diventando un nuovo “bene di lusso”? Di seguito illustreremo alcune delle motivazioni.
Il gelo anomalo manda in crisi i raccolti in Puglia
Il forte rincaro delle ciliegie è legato soprattutto alle gelate tardive di marzo e aprile, che hanno compromesso la fioritura. Secondo Coldiretti Puglia, in alcune zone il crollo dei raccolti varia dal 70% fino al 100%. Una situazione critica che ha spinto i produttori a richiedere la dichiarazione dello stato di calamità naturale, passo fondamentale per ottenere aiuti economici e misure straordinarie di sostegno. Un problema che avrà ripercussioni a livello nazionale: secondo i dati della Rete d’Informazione Contabile Agraria, la Puglia infatti è la maggiore produttrice di ciliegie in Italia, con 18mila ettari di frutteti che valgono il 30% del raccolto italiano.
Problema della manodopera
Come spiega Coldiretti Puglia : “La produzione di ciliegie è destinata esclusivamente al consumo fresco e per questa ragione devono essere mantenute integre le pezzature particolarmente consistenti per la ciliegia Ferrovia, la compattezza ed il sapore, attività che richiedono un’accuratezza nelle fasi di coltivazione e di raccolta facilmente riscontrabili, per cui la mano dell’uomo non può essere sostituita dalle macchine.” Oltre alle condizioni climatiche avverse quindi, un altro fattore che incide sul prezzo finale delle ciliegie è il costo della produzione, in particolare la difficoltà nel reperire manodopera qualificata per la raccolta.
La raccolta delle ciliegie è un’operazione delicata che richiede competenze specifiche: solo mani esperte sanno cogliere i frutti senza danneggiarli, rendendo così il lavoro difficile da sostituire e influenzando i costi complessivi.
Come scegliere e gustare le ciliegie nonostante la crisi
In un momento in cui i prezzi sono più alti del solito, è importante per i consumatori imparare a scegliere con attenzione e valorizzare al meglio questo frutto.
- Prediligere ciliegie di stagione e di provenienza locale.
- Attenzione alla provenienza dall’estero: secondo Coldiretti, su molti banchi di mercati e supermercati l’origine del prodotto non è chiaramente indicata, il che lascia i consumatori all’oscuro della provenienza. Alcune di queste ciliegie potrebbero arrivare da paesi come Egitto, Marocco o Tunisia, dove i controlli su pesticidi e standard qualitativi sono molto meno rigorosi rispetto a quelli italiani.
- Al momento dell’acquisto, è consigliabile scegliere frutti sodi, dal colore brillante e senza ammaccature.
- E’ utile ricordare che in cucina, le ciliegie possono essere gustate fresche, ma anche trasformate in dolci, marmellate o conservate per prolungarne la disponibilità.
- Conservarle correttamente: per mantenere la freschezza, si consiglia di riporre le ciliegie in frigorifero, in un contenitore aperto o coperto da un panno.
Fonte: Adnkronos ; Coldiretti
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